domingo, 2 de outubro de 2011

Da L’infinito prossimo – 1987





Carlo Nardese*


Stiamo tutti aspettando
assiepati al muro
che scorra il fiume
lento e greve
sognando mari
in cui immergere l’anima.
Tiriamo un sasso
voltando le spalle
nuotatori sbilenchi
tra barriere di corallo
umane.


Evapora
il rumore
sbatte
inquilino del mondo
incede grattando
storcendo
sporcato d’aria
leccando muri
… gratificato di sé.



Voci
dall’infinito prossimo
negazioni
esercizi in me di allontanamento
sussurri
gocce di dolcezza che
pizzicano la mente
senza lasciare segni evidenti…

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*Carlo Nardese è nato nel 1963 a Noventa di Piave (VE) dove vive. Ha pubblicato quattro raccolte di versi: La vita futura – Edizioni del Leone 1986 , L’infinito prossimo – Edizioni del Leone 1987, Nel triste paese del rimorso – Edizioni del Leone 1989, Passaggi obbligati – Edizioni del Leone 1991, ed il romanzo epistolare Lettere a un pipistrello – Archinto 1999.



E-mail: carlonardese@libero.it

segunda-feira, 19 de setembro de 2011

... *

o cotidiano
feito de linguagem pontiaguda
contundente
atroz
fere com rajadas
de bocas
de gritos
de raiva
de escarros

o cotidiano
feito de linguagem cortante
rasga
abre
desfia desprezos

o cotidiano
feito linguagem que açoita
deixa marcas
feridas de indiferença

O cotidiano
feito linguagem insensível
é primitivo
selvagem
e faz doer
profundamente....

*Poema de Ari Meneghini - Publicado no blog www.pilulasdecatarse.blogspot.com